Terza domenica di Quaresima - 15 Marzo 2020
Terza Domenica di Quaresima - Gv 4,5-42 - Quanta sete nel mio cuore Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna
Le parole dei protagonisti
«Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio»
La Pasqua di Gesù non è un avvenimento del passato: per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti.
Urgenza della conversione
È salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio. L’esperienza della misericordia, infatti, è possibile solo in un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto «che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Prima che essere un dovere, essa esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà.
In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto (cfr Os 2,16), così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui.
L’appassionata volontà di Dio di dialogare con i suoi figli
Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione non dobbiamo mai darlo per scontato. Questa nuova opportunità dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore. Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi. In Gesù crocifisso, che «Dio fece peccato in nostro favore» (2Cor 5,21), questa volontà è arrivata al punto di far ricadere sul suo Figlio tutti i nostri peccati, fino a “mettere Dio contro Dio”, come disse Papa Benedetto XVI (cfr Enc. Deus caritas est, 12). Dio infatti ama anche i suoi nemici (cfr Mt 5,43-48).
Il dialogo che Dio vuole stabilire con ogni uomo, mediante il Mistero pasquale del suo Figlio, non è come quello attribuito agli abitanti di Atene, i quali «non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità» (At 17,21). Questo tipo di chiacchiericcio, dettato da vuota e superficiale curiosità, caratterizza la mondanità di tutti i tempi, e ai nostri giorni può insinuarsi anche in un uso fuorviante dei mezzi di comunicazione.
Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2020
Dalle parole alla testimonianza
CARLO ACUTIS
“Era un giovane consapevole della sua dignità di figlio di Dio, di aver ricevuto il dono della vita per qualche cosa di grande. (…) Mi sembra che tutto dipenda dal fatto che Carlo abbia avuto la consapevolezza di essere stato immensamente amato. (…) Nella sua vicenda c’è qualche cosa che ha l’inconfondibile sapore della grazia. La fonte ultima dell’amore sperimentato e a sua volta ridonato agli altri, sta nel Vangelo, nella persona di Gesù e nella sua devozione semplice alla Madre di Dio, a Maria”.
Nato nel 1991 a Londra, Carlo Acutis ha condiviso la sua fede cristiana e la gioia per Gesù ai suoi coetanei. Un ragazzo normale, che amava studiare e giocare a pallone, faceva il servizio di catechista. Amante di Santi, in particolare di San Francesco d’Assisi, è morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante il 12 ottobre del 2006 a Monza, offrendo le sue sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per andare in Paradiso. Oggi Carlo è sepolto per suo espresso desiderio ad Assisi, al Santuario della Spogliazione.
Il 5 luglio 2018 Papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione del decreto che ne riconosce le virtù eroiche dichiarandolo venerabile e il 22 febbraio 2020 ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante il miracolo, attribuito alla sua intercessione che lo porterà fra i beati già entro l’estate.
Acutis è uno dei giovani indicati da Papa Francesco come modelli nella Christus vivit, insieme a tre italiani (san Domenico Savio e i beati Piergiorgio Frassati e Chiara Badano) e altre figure, europee ed extraeuropee. In virtù della sua buona frequentazione della Rete (aveva realizzato anche progetti informatici sui temi della fede, come un sito sui “Miracoli eucaristici”) è stato proposto come patrono di Internet.
Per saperne di più:
- Carlo Acutis – 15 anni di amicizia con Dio
Di UMBERTO VANNA – Edizioni Elledici - € 9,90
Carlo Acutis (1991-2006) è il santo che non ti aspetti, piace e sorprende perché ha tutte le caratteristiche dei ragazzi d'oggi: la passione per la vita e l'informatica, lo sport e l'amicizia, l'amore verso tutti, mettendo nello stesso tempo Dio al primo posto. «Innamorato di Dio», era affascinato da una forte spiritualità, che ha vissuto senza complessi, respirando il mondo della fede con spontaneità.
«Tutti nascono come originali, molti muoiono come fotocopie», diceva. «Lui però è sempre stato speciale, facendo dell'eucaristia la sua «autostrada per il cielo». Questo libro contiene un'agile biografia, con la proposta di testi per la riflessione personale e di gruppo. Prefazione di Paolo Martinelli.
- Ennio Apeciti, Rettore del Pontificio Seminario Lombardo racconta la figura e il messaggio di fede lasciato dal venerabile su Tv2000:
Dalle parole alla mappa
Da poche settimane, hanno preso avvio i lavori per la realizzazione della Mensa diocesana presso le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida nel Comune di San Ferdinando. Il Coordinatore del progetto "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare" il diacono Michele Vomera, Vicedirettore della Caritas Diocesana, ha spiegato che il progetto prende il titolo dalla prima delle Opere di misericordia corporali, in cui l’aiuto concreto al fratello bisognoso passa attraverso il cibo, l'affamato che interroga la coscienza di tutti, credenti e non: non si può rinviare a domani chi ha un bisogno vitale perché non può aspettare. Si vogliono inoltre sollecitare le grandi distribuzioni a stilare piani contro lo spreco alimentare, in modo che tutti possano contribuire a rendere migliore la vita del prossimo e allo stesso tempo essere di buon esempio per le generazioni future facendo loro comprendere gli aspetti negativi della società consumistica.
La formula individuata è rivolta ad un numero molto ampio di persone, che per vari motivi vivono in forte stato di bisogno e non hanno la possibilità di consumare un pasto caldo dignitosamente o perché soli, o perché non autosufficienti, o perché appartengono alle varie comunità di migranti i quali in maniera sempre più numerosa popolano i nostri territori. Il primo step per rilevare lo stato di bisogno partirà proprio dall’azione del Centro d’Ascolto Diocesano: un operatore, infatti, addetto all’ascolto sarà sempre presente presso il luogo in cui si realizzerà il servizio mensa. Ulteriori segnalazioni per l’accesso alla mensa potranno venire dai Servizi Sociali e dagli Enti locali.
Diverse sono state le motivazioni maturate dai membri dell’equipe Caritas insieme con il Vescovo Mons. Francesco Milito, il quale è stato il primo sostenitore e fautore dell’attuazione concreta di tale opera, collaborando in maniera attiva e propositiva con l’equipe, nelle diverse fasi che hanno portato dal confronto con la Caritas Italiana, ad un’attenta e scrupolosa progettazione, sia per quel che concerne la modalità di realizzazione dell’opera che per la scelta dei locali, maturando la decisione di destinare per la realizzazione della mensa, un’area dello stabile di proprietà delle Suore della Carità anche per il loro carisma e l’attenzione agli emarginati della nostra società.
Si aspetta perciò l’inaugurazione della nuova mensa diocesana, che avverrà con ogni probabilità prima dell’estate e che vedrà coinvolti oltre ai membri dell’Equipe Caritas, alcuni volontari che realizzeranno concretamente il servizio, i quali sono accolti dalla Caritas Diocesana per lo svolgimento di attività di utilità sociale o in misure alternative alla detenzione quali l’affidamento in prova al servizio sociale o la messa alla prova.
Per saperne di più:
L’opera, realizzata con i fondi 8XMille, è stata fortemente voluta dal Vescovo Mons. Francesco Milito ed è il frutto di un’attenta analisi del territorio diocesano. Nella Visita pastorale della Diocesi, il Vescovo ha potuto visionare con le Caritas parrocchiali lo stato dei bisogni del nostro territorio rendendosi conto che la mensa risponde ad un bisogno primario dell’uomo, quello "l’alimentazione". Dar da mangiare è un valore molto antico, diffuso in tutte le culture perché ha un richiamo diretto al valore della vita, ma l’impegno della Mensa non sarà solo quello dell’alimento per il corpo, ma attraverso l’opera dell’ascolto ci si propone di essere sempre vicini alle persone più fragili.
Nel web fra le tante parole mi impegno...
Giovanni Paolo II rivolgendosi ai giovani riuniti a Roma per la Gmg del 2000 diceva: "È Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate, è Lui la bellezza che vi attrae, è Lui che vi provoca quella sete di radicalità che non ci permette di adattarci al compromesso. È Lui che suscita in noi il rifiuto di lasciarci inghiottire dalla mediocrità".
Nel web fra le tante parole mi impegno…
- A preoccuparmi della bellezza e della verità delle parole che uso e non solo ai filtri da usare per rendere i selfie e le foto più spettacolari.
- A riflettere su quante volte nelle discussioni su argomenti che riguardano la fede e la Chiesa io metta al centro Dio.
- A meditare – come sosteneva Carlo Acutis - che “criticare la Chiesa significa criticare anche se stessi”.
Un gesto che regge la Parola
Alla fine nonostante i 2000 anni trascorsi la vita della Samaritana non è così lontana dalla nostra perché anche la nostra esistenza è tutta un vagare da un pozzo all'altro e quante volte ci illudiamo di spegnere la grande sete con tanti piccoli sorsi d'acqua, magari non potabile. Quante volte cadiamo in quella corsa ossessiva alla ricerca di una vita più gratificante: comprare l’ultimo modello di qualunque cosa, comprare e consumare oggetti, relazioni, esperienze, per provare emozioni sempre più forti, per godere più che si può. Ma nonostante tutto quante vite piene di insoddisfazione, noia e purtroppo anche depressione.
Proviamo in questi giorni a rileggere il Vangelo della terza settimana di quaresima difronte ad uno specchio e alziamo gli occhi ogni tanto. Gesù parla proprio a noi.
Pregare la Parola
Fiumi di acqua viva sgorgheranno in colui che crederà
Rit. 1 Chi berrà la mia acqua / non avrà più sete in eterno / e quest'acqua sarà per lui / fonte di vita per l'eternità.
Dio, Signore Gesù,
sei Tu l'acqua pura, traboccante, dissetante, sei Tu quell’inesauribile acqua sorgiva
che ci rende a nostra volta capaci di dissetare la sete di verità, di libertà e di amore di tanta gente che incontriamo fra le pareti di casa,
nelle home delle nostre bacheche, nella corsia dell'ospedale, nella stanza dell'ufficio, nell’aula della scuola, sul treno, per la strada o dalla parrucchiera.
Donaci sete di felicità, di giustizia, di fraternità presso quel "pozzo” di ogni nostra città.
Rit. Chi berrà la mia acqua / non avrà più sete in eterno / e quest'acqua sarà per lui / fonte di vita per l'eternità.
La vignetta di Gioba
Libro consigliato
Messaggio per un'Aquila che si crede un Pollo
di Anthony De Mello, ripubblicato nel 2019 da Pickwick Libri - € 9,90
Anthony De Mello ricorda che spesso "la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti", mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: "Svegliatevi!". Con grande umorismo e tanta semplicità, tra parabole indiane, battute, storielle divertenti, ci porta ad aprire gli occhi, a sbarazzarci delle tante etichette che gli altri ci affibbiano e dietro le quali noi stessi talvolta ci nascondiamo, e a prendere in mano ogni aspetto della nostra vita. La parola chiave è "consapevolezza" e, attraverso un percorso fatto di brevi capitoli da meditare e di semplici esercizi, ci conduce nell'intimità di noi stessi, alla scoperta dei nostri veri bisogni e desideri, e ci aiuta a scoprire chi siamo davvero e dove vogliamo andare. Il suo messaggio è forte e diretto: "Scopri te stesso e riprenditi la vita".
Per saperne di più:
Padre Anthony De Mello è nato a Bombay. A sedici anni entra in un seminario gesuita e diventa predicatore. Ha dedicato tutta la sua vita ad aiutare gli uomini a realizzare le loro esperienze spirituali e ritrovare energia nel quotidiano, ottimismo per il futuro, coraggio e discernimento nelle difficoltà della vita. Pillole di fiducia, aforismi di illuminanti, parabole di saggezza: questi sono i segreti del suo pensiero positivo. È scomparso nel 1987. I suoi libri sono stati tradotti e diffusi in tutto il mondo e sono best seller internazionali.
Brano da ascoltare
Adorarti oggi Dio dei Mienmiuaif feat. Reale per ℗ DiPeso Records
Quante volte ci capita di organizzare mille riunioni per pianificare proposte pastorali. Vogliamo che sia tutto perfetto e spendiamo un sacco di tempo per programmare ed incastrare tanti appuntamenti. Anche le celebrazioni ricevono tutta la nostra cura, ma qualche volta diventano teatrini liturgici perché ci mettiamo dentro di tutto. Pensiamo ad un maestoso addobbo floreale, al coro polifonico, alle mille intenzioni della preghiera dei fedeli e all’offertorio in cui portiamo all’altare di tutto, eppure Lui… è sempre lì, nella semplicità di un pezzo di pane. E se spesso ci dimentichiamo di quel pezzo di pane nei luoghi in cui è visibile, figuriamoci uscendo dalle chiese. Travolti dal lavoro, dai mille impegni, dalle preoccupazioni. Sempre col cellulare in mano, anche a tavola. E non ci basta più un pezzo pane. Jesus.
“Adorarti oggi Dio con la fibra ottica, i talent show, i fornelli ad induzione e Tu in pezzo di pane”.
Loro sono i Mienmiuaif e il brano Adorarti oggi Dio feat. Reale fa parte del cd Mienmiuaif Cake con cui il duo formato famiglia (Anita Baldisserotto e Giuseppe Signorin sono moglie e marito) porta la forza della loro testimonianza cristiana che si e ci convoglia alla centralità del Vangelo, a quell’Amore che travolge quando si ha la capacità di affidarsi al Padre e fare la Sua volontà. Anche in questo delicato momento per la salute di Giuseppe (autore anche di tutti i brani) che li ha costretti a fermarsi dall’attività live. In questa settimana in cui Gesù ci ricorda l’indissolubilità del matrimonio, uniamoli alle nostre preghiere.
Per saperne di più:
Il titolo del cd è anche il titolo di un libro (Berica Editrice, con la prefazione di Costanza Miriano) che la coppia vicentina ha scritto usando la metafora vita/torta che vede Dio come ingrediente principale. Il cd è prodotto dalla DiPeso Records, nuova etichetta discografica indipendente italiana cattolica che ha come produttore Alessandro Gallo dei Reale, che ha compreso con coraggio la necessità di mettere a servizio “ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato”.
Della stessa etichetta fa parte anche il rapper Kose, ed il suo brano Acqua Sacra può essere un’ulteriore valida proposta per gli amanti del genere
Film da vedere
Fireproof è un film del 2008 diretto da Alex Kendrick. Educa all’amore raccontando il matrimonio, ma mostra come ci siano dei principi, per esempio la limitazione dell’egoismo e azioni di amore gratuito verso gli altri, che sono decisivi non solo per le coppie ma per ogni singola impostazione di vita. Durata 122 minuti.
Il capitano di una stazione dei pompieri in Georgia, Caleb Holt (interpretato da Kirk Cameron), svolgendo eroicamente il proprio lavoro, segue diligentemente una massima del padre: “Mai lasciare indietro il tuo compagno”. Nella vita privata però Caleb incontra molte difficoltà. Dopo sette anni di matrimonio, il suo rapporto con la moglie Catherine (interpretata da Erin Bethea) è in crisi, logorato da diversità di vedute sulla vita domestica, sul lavoro, soldi e hobby. I due non si comprendono più, si accusano l’un l’altro, sembrano aver perso la fiducia e l’amore che li ha portati a sposarsi. La coppia sembra incamminata verso il divorzio quando il padre di Caleb propone loro un ultimo singolare tentativo per salvare il loro matrimonio, un periodo di prova chiamato "The love dare" (La sfida dell'amore). Nonostante la presenza di un terzo incomodo, Gavin Keller, che ha qualche attenzione di troppo per Catherine, grazie alla fede alla fine l'amore trionferà e al termine della "prova" i due ricelebreranno le loro nozze, consacrando il loro legame con un patto innanzi a Dio.
Per saperne di più:
In Italia è stato distribuito solo in edizione home video, ma ha avuto un successo strepitoso negli Stati Uniti. Al contrario di come generalmente succede dal film è stato tratto un libro dal titolo Fireproof - A prova di fuoco
- Non abbandonare mai il tuo partner di Eric Wilson (Editrice Uomini Nuovi) arricchito da trame secondarie, nuovi personaggi e vicende di sottofondo non presenti nel film.
1 Il ritornello proposto nella preghiera è tratto dal brano L’Acqua viva di Marco Frisina contenuto nell’album Tu sei bellezza - ℗ Audiovisivi San Paolo edizioni musicali e discografiche.